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Guarigione

La Salute Integrata è un processo. È un movimento integrativo appunto che ci invita ad abbracciare i  protagonisti di questo atto. Prevenire o curare ci chiedono di partecipare, ci chiedono di disporci  in prima persona a seguire il flusso degli eventi, delle indicazioni, delle  cure, delle diagnosi, dei trattamenti. 

La salute non è uno stato! La salute è in costante divenire, secondo dopo secondo. E noi, nel riversarci nel mondo, siamo inevitabilmente il riflesso di  questo incessante divenire. 

Come ci muoviamo nella vita di tutti i giorni e cosa doniamo di noi agli  altri quando stiamo bene e cosa quando stiamo soffrendo? 

All’interno di questo Istituto ci impegniamo a riconoscere, nella  persona che vi si affida, tutti i piani della sua natura; l’integrazione (o  l’unione, come ci insegna la pratica dello yoga) ci invitano a non  circoscrivere un sintomo ad una causa unica e diretta, ma a guardarlo  come il simbolo di una disarmonia che riguarda la persona nella sua  interezza. Una problematica fisica o una sofferenza interiore non sono mai figli  di un singolo evento, ma emersioni di un vissuto che distende le sue  molteplici origini lungo tutti gli attimi di quell’esistenza. 

L’integrazione ci chiede di guardare l’essere umano nella sua totalità,  in maniera olistica, senza confini di spazio e di tempo. I corpi fisico, mentale ed emotivo viaggiano a braccetto; questa è una  sintesi del funzionamento della nostra natura umana. 

L’integrazione è inoltre un processo continuo che non può cessare nel  momento in cui colui che chiede e colui che offre un supporto,  terminano il loro incontro. 

Anzi, paradossalmente proprio quello è il punto di partenza, sempre  nuovo, del nostro personale percorso di auto-guarigione. I protagonisti si incontrano in uno spazio dedicato per approfondire  la loro conoscenza, per scambiarsi le loro competenze, per attivare e  sostenere azioni volte al benessere, ma il lavoro significativo inizia  quando escono da quell’incontro. È nel ritrovarci poi da soli, con noi stessi, che possiamo scegliere se  dare seguito e continuità a quanto abbiamo ricevuto o se considerarlo  solo un intervento estemporaneo, esterno ed estraneo a noi. Nell’intima relazione con noi stessi possiamo qui assumerci la  responsabilità del movimento guaritore e coltivare le risorse  necessarie per camminare, passo passo, nella direzione di una nuova  armonia. Siamo tutti, contemporaneamente, interessati da questo processo di  guarigione; nessuno ne è esente. Questa consapevolezza può aiutarci a comprendere che siamo, al  contempo, tutti donatori e tutti riceventi, e portarci a creare una  sinergica economia del dono, della guarigione. JD